sabato 1 marzo 2008

LA STANZA DEL PIEMONTESE (2006)































Bozzetti preparatori per LA STANZA DEL PIEMONTESE, installazione di mobili apribili. La freccia indica l'entrata nella 'stanza' ad arco: non ha pareti, ma è composta da mobili che devono essere aperti e scoperti dallo spettatore.















Il progetto fu realizzato per la mostra "GENIUS LOCI 2006. Progetto site specific", tenutasi nel parco del Castello di Racconigi, a cura di Guido Curto e Monica Saccomandi.








LA STANZA DEL PIEMONTESE: FORME E SIGNIFICATI

Il mio ragionamento è partito soffermandomi sulla caratteristica principale di una particolare zona territoriale, quella della provincia di Cuneo: la chiusura. La stessa caratteristica del territorio è riscontrabile nell’atteggiamento piemontese; l’unico modo per catalizzare l’intimismo, il silenzio, la riservatezza, “l’essere schivi”, tipici di questo comportamento, è “metterli in scena”.
La Stanza del Piemontese ha quindi una forma ad arco che si chiude in una porta aperta, che permette all’osservatore di entrare. La Stanza non ha pareti, solo mobili, apribili. Dentro gli armadi, che prendono vita solo grazie all’osservatore attivo, vivono altri mondi, mondi fatti di rebus, di giochi, di cantastorie, di feticci…
Fondamentalmente questo elemento di apertura-chiusura che è la porta, altro non è che un simbolo: sta per il castello stesso. Infatti nel castello si svolgeva un’intensa vita di relazione e ricevimento. Al primo piano nobile, detto “di rappresentanza”, vi erano gli ambienti ufficiali, specchio del potere, della ricchezza, del prestigio del committente, dove si svolgevano i momenti pubblici della vita di corte, si stipulavano accordi, si ricevevano importanti dignitari, e dove il re e la regina si intrattenevano con gli ospiti. Solo nelle ore libere i reali avevano modo di “rifugiarsi” nella protezione del parco, una mandorla di verde e di silenzio.
Il parco è infatti il luogo scelto per l’opera.
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C'è CHIUSURA. Chiusura di montagne, chiusura di mura di castello, chiusura di carattere piemontese, inevitabile per la presenza del Genius Loci.
C'è APERTURA. Apertura verso nord, apertura di un paese che è porta di provincia, apertura di castello, apertura di cassetti piemontesi. Allora una stanza ad arco che ricorda quelle montagne, quelle mura, quel carattere.
Una stanza: senza pareti. Una porta: spalancata, verso il castello, invito ad entrare. Cassetti: formando una mandorla nel verde, devono essere aperti per la bella stagione nel parco.
La vita nel castello è sempre stata un'alternarsi di stagioni: d'inverno i mobili venivano coperti, al riparo dalla polvere. Solo in estate tornavano al loro meritato splendore; l'estate delle passeggiate nel parco, lontano dalle ore a palazzo, nel silenzio protettivo di un verde chiuso ad arco.






































































































































Interno di cassetti.



















3 commenti:

M ha detto...

Primo commento!
Bau.

Anonimo ha detto...

bello! sono felice per te bacio

Anonimo ha detto...

gran bel lavoro. questo è il concettuale che mi piace! posso chiamarlo così? nn so, forse sbaglio. ma lo trovo bellissimo. perchè intelligentissimo. a presto, angela.