FEARS nasce dal pensiero della paura del buio. Il timore di presenze non conosciute, di ombre, di mistero non visibile, ha sempre creato in me repulsione e attrazione. Ho creato una sorta di claustrofobia e così esorcizzo una possibile espulsione per proteggermi da fantasmi come la nascita, la parentela, il lavoro, la morte…
L’atto dello strappare, tagliare, seguire contorni, incollare, accostare, ha a che fare col nervo, con la volontà di voler ricomporre, aggiustare dopo aver rotto.
I collage sono doppi, due volte tanto, composti di due parti della medesima specie, di due qualità, in due sensi, quindi anche finti, simulati. L’inferno teme tutto ciò che è ambiguo, e celato. Il buio nasconde, cela e rivela poi paure.
Il collage doppio esige una narrativa, una sorta di continuazione che racconta, un atto descritto che faccia guardare dietro. Narrazione tra collage e collage, e tra fronte e retro. Raccontare per prendere la giusta distanza.
I 14 collage doppi di misura 24x29 cm. sono ancorati alla griglia (rete per catturare, per tendere un tranello) tramite filo spinato. Sono come sospesi. Sospensione che crea ansia di risolutezza e comprensione. I collage sono come rebus, richiedono la ricerca e la soluzione. Una ricerca intima e segreta per sollevare paure di bambina. Posizionati in sequenza, i collage vanno a formare un lungo ‘effetto domino’: una paura crea un’altra paura, se non risolta. Esorcizzo le mie paure d’infanzia con frammenti che hanno rimandi.
L’atto dello strappare, tagliare, seguire contorni, incollare, accostare, ha a che fare col nervo, con la volontà di voler ricomporre, aggiustare dopo aver rotto.
I collage sono doppi, due volte tanto, composti di due parti della medesima specie, di due qualità, in due sensi, quindi anche finti, simulati. L’inferno teme tutto ciò che è ambiguo, e celato. Il buio nasconde, cela e rivela poi paure.
Il collage doppio esige una narrativa, una sorta di continuazione che racconta, un atto descritto che faccia guardare dietro. Narrazione tra collage e collage, e tra fronte e retro. Raccontare per prendere la giusta distanza.
I 14 collage doppi di misura 24x29 cm. sono ancorati alla griglia (rete per catturare, per tendere un tranello) tramite filo spinato. Sono come sospesi. Sospensione che crea ansia di risolutezza e comprensione. I collage sono come rebus, richiedono la ricerca e la soluzione. Una ricerca intima e segreta per sollevare paure di bambina. Posizionati in sequenza, i collage vanno a formare un lungo ‘effetto domino’: una paura crea un’altra paura, se non risolta. Esorcizzo le mie paure d’infanzia con frammenti che hanno rimandi.
ARS CAPTIVA HORROR VACUI HORROR PLENI
21 APRILE - 03 MAGGIO 2009
EX CARCERI LE NUOVE
TORINO
http://www.arscaptiva.it/archivio/2009/opere/